Le dieci leggi del potere di Noam Chomsky

«Aristotele aveva ragione: per risolvere il paradosso della democrazia
occorre ridurre le disuguaglianze non la democrazia»

Chomsky svela in quali modi i padroni dell’umanità – nell’epoca del neoliberismo capitalistico gli istituti finanziari e le multinazionali – riescano a conservare ed accrescere il proprio potere: «Sono loro che obbediscono alla vile massima: “Tutto per noi e niente per gli altri”. Costoro perseguono politiche che vanno a loro vantaggio e danneggiano gli altri».

Volendo lasciare intatta al lettore la possibilità di farsi guidare dalla narrazione di Chomsky, qui ci interessa soffermarci su uno dei meccanismi più sofisticati dei quali si servono le istituzioni per soggiogare i cittadini, tenendone a freno aspirazioni e iniziativa politica. Si tratta della precarizzazione del lavoro, cioè di una strategia politica orchestrata ad hoc che, per Chomsky, sembra aver investito gli americani soprattutto negli ultimi trent’anni, con conseguenze nefaste che incidono negativamente sulla partecipazione alle pratiche democratiche. Nella pletora dei contratti precari o part-time, leggiamo infatti, «gli americani sono riusciti a mantenere il proprio stile di vita innanzitutto incrementando le ore di lavoro. […] Questo ha un effetto di disciplinamento: meno libertà, meno tempo libero, meno tempo per pensare, più ordini a cui obbedire». L’analisi di Chomsky arriva così a chiarire come le istituzioni del capitalismo neoliberale, con la complicità di quelle tradizionali, preferiscano, soprattutto in situazioni di crisi, diminuire la propria democratizzazione, riportando le persone ad uno stato di inerzia – più congruo al controllo che esse voglio praticare – di depoliticizzazione, adiaforizzazione.

Rispetto a ciò, come in Italia dovremmo ormai aver compreso da un pezzo, il controllo dei mezzi di comunicazione risulta un alleato fondamentale per sopire eventuali spinte al cambiamento. Con la riproposizione, paventata o reale non importa, di un’imminente nuova ondata di precarietà, causata dalla prossima inevitabile crisi annunciata a reti unificate, tale controllo contribuirà a mantenere il popolo passivo e apatico. Niente di meglio per consentire ai padroni del mondo una maggiore capacità manovra, nonché di previsione e controllo dei comportamenti umani potenzialmente devianti, considerati, cioè, nocivi al mantenimento dello status quo.

Noam Chomsky, Le dieci leggi del potere. Requiem per il sogno americano, Ponte alle Grazie, Milano 2017.

AP (16/09/2023)

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