Kwame Anthony Appiah, Cosmopolitismo. L’etica in un mondo di estranei

Lo svolgersi dell’argomentazione di Appiah sul cosmopolitismo parte da un’interessante analisi semantica e concettuale dei termini da adottare per spiegare in che modo diventa necessaria l’etica nell’epoca attuale.

Il termine globalizzazione è fuori gioco perché rimanda ad una tesi economica legata perlopiù ad una strategia di mercato, tuttavia anche multiculturalismo risulta pregiudicato dalle politiche legate alla gestione delle differenze culturali in tutto il Nord America. Pertanto, l’argomentazione sarà svolta sotto l’insegna del cosmopolitismo, termine di per sé non originale, infatti è evidente il sostanziale debito kantiano, ma che si presta bene ad una risemantizzazione alla luce della consapevolezza del pluralismo postmoderno.

Contro lo scetticismo e il relativismo morale degli antropologi, opzione che egli riconduce non senza forzature al positivismo logico di tradizione analitica, ma anche contro l’universalismo fondamentalista della verità forte, Appiah propone un atteggiamento morale fondato sulla tolleranza, sulla presa d’atto del pluralismo culturale come ricchezza e sul principio del fallibilismo, qualcosa di molto vicino alla proposta teoretica del pensiero debole.

Con questi tratti, dunque, il cosmopolitismo di Appiah, che apre gli occhi sulle insidie del linguaggio e tenta di superarle, valorizza enormemente il ruolo della conversazione, del dialogo, dello scambio culturale che genera ibridazioni e métissage.

Il volume si presenta con uno stile molto narrativo, denso di esperienze cosmopolite, tipiche di un intellettuale vissuto al confine tra la cultura africana e quella americana, strategia che, di fatto, ne rende piacevole la lettura, anche se probabilmente sarebbe stato più proficuo, all’occhio del lettore continentale, qualche approfondimento specifico sull’opzione dell’etica cosmopolita, che ancora stenta ad affermarsi.

Kwame Anthony Appiah, Cosmopolitismo. L’etica in un mondo di estranei, Laterza, Roma-Bari 2007.

ML  (23/09/2016)

Lascia un commento