L’opera di Gabriella Falcicchio, docente di Pedagogia presso l’Università di Bari e attivista del Movimento Nonviolento pugliese, si propone di ripercorre il pensiero di Aldo Capitini, nonché quel legame intricato tra la sua pedagogia e il suo linguaggio poetante, fatto di metafore e parole d’ordine, con il fine specifico di far emergere il suo pensiero nonviolento, problematico, dubbioso.
Tra i molti spunti interessanti, che l’autrice mette in evidenza di Capitini, vi è la raccomandazione di non allontanare i bambini e le bambine dai luoghi della sofferenza, così come da quelli della diversità, dell’indigenza, della mancanza, affinché essi/esse possano familiarizzare con un aspetto importante della realtà, cioè il dramma, il negativo, che dovrebbe permettere poi di far scaturire il moto d’orgoglio della liberazione.
Del resto, il bambino e la bambina si accostano spesso con naturalezza a tali dimensioni, senza il carico di precomprensioni su cui fa affidamento l’adulto nella sua interpretazione, per cui talvolta i più piccoli e le più piccole si pongono con atteggiamento “politicamente scorretto” agli eventi, ma genuinamente naturale, di totale accettazione, senza ulteriori elaborazioni. In questo senso, si può correttamente dire che il paradigma capitiniano si pone in una prospettiva che è interculturale ed ecologica ante litteram.
Un altro spunto interessante di riflessione è legato al ruolo della docente e del docente, la quale/il quale deve presentarsi come un/una indipendente disciplinato/a, cioè deve concepire la sua professionalità all’interno di un sistema statale, ma senza esserne organico, ciecamente subordinato, al tempo stesso deve essere disciplinato/a, cioè nonviolento/a, e accettare anche il dialogo come principio ispiratore.
Per tutti questi motivi, la pedagogia di Aldo Capitini si presenta come una delicata pedagogia della fiducia, ma si potrebbe parlare anche di una “pedagogia della speranza”, in una vicinanza filosofica al pensiero di Ernst Bloch che merita di essere ancora adeguatamente approfondita.
ML (31/03/2018)
