Daniel Kehlmann, La misura del mondo: crisi della gometria euclidea, von Humboldt e Gauss

Mentre uno passa le sue giornate in giro per il mondo a tracciare nuove e più precise mappe geografiche, a scoprire inesplorati varchi, a scalare improbabili montagne, l’altro nel chiuso del suo studiolo intuisce la curvatura dello spazio, mette in crisi la geometria euclidea e scopre nuove e proficue relazioni tra i numeri: il primo si chiama Alexander von Humboldt, il secondo Carl Friedrich Gauss, due giganti sulle cui spalle noi muoviamo timidi e, a volte, ingrati passettini.

Ripercorrendo i luoghi fisici e metafisici (perchè chi non conosce la pura metafisica non diventerà mai un vero tedesco!) più impervi e astratti, l’autore svela i particolari più interessanti e inaspettati della vita dei due geni, a partire dalla loro infanzia, fino al momento del loro incontro in uno dei più noiosi Congressi degli scienziati tedeschi a Berlino!

Ad onor del vero, parte del romanzo è di pura invenzione, ma resta sempre apprezzabile il gusto affascinante con cui l’autore imbastisce il rapporto tra verità e finzione, oppure il modo in cui mostra la genesi, a volte, del tutto accidentale e contingente della scoperta scientifica, ma anche il rigore assolutamente deterministico delle leggi matematiche.

Un libro piacevole nello stile, nella prosa e nella sua organizzazione: da leggere… ma solo dopo esser riusciti a sommare tutti i numeri da 1 a 100, senza calcolatrice, in meno di tre minuti, in tal caso avete buone possibilità di essere un genio come Gauss!!!

Daniel Kehlmann, La misura del mondo, Feltrinelli, Milano 2014.

ML (01-05-2009) per Agorasofia

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