Prima che noi ne abbiamo conoscenza
i tesori del tempo giovanile
ci sfuggono, e ancor prima che sentiamo
di vivere, la vita si conclude.
La stridula cornacchia e i lesti cervi
campano vigorosi tanti secoli;
all'uomo solo sette lustri bastano,
poi la vecchiezza intacca come ruggine
la tempra del suo corpo...
Tu non vedevi or ora Erasmo splendere
nel fior di giovinezza? Osserva invece
come ad un tratto avverta i colpi inferti
dall'assalto senile; ha cominciato
ad essere diverso da com'era.
Non ancora quaranta volte l'orbita
del sole ha riportato il mio compleanno
all'inizio d'autunno, quattro giorni
avanti il primo di novembre,
ed ecco sulle mie tempie già rari e canuti
i capelli, la barba biancheggiante
sul mento avvertono che, dileguati
gli anni primaverili, giunge il verno,
la gelida vecchiaia incalza, e arriva
al tramonto la vita. Ahimè, fuggita
è la parte migliore e più veloce
del tempo, è reclinato il troppo breve fiore
che nessun'arte più rianima.
O verdeggiar di giovinezza fragile,
anni miei dolci e stagioni felici,
come siete scomparsi inosservati,
come furtivi v'involaste, in fuga
precipitosa e inavvertita...
Così tra gl'infantili miei trastulli,
poi fra gli ardenti studi giovanili,
mentre vado le dispute scrutando
e i metodi dei saggi o le fiorite
orazioni dei retori, e mi struggo
per le dolci invenzioni dei poeti;
mentre connetto sillogismi e traccio
figure immateriali; e mentre avido
percorro autori d'ogni disciplina,
solerte come l'ape del mattino
cercando di raggiungere gli estremi
confini del sapere; mentre preso
da brama forsennata ovunque corro
senza nulla lasciare; mentre tento
di unire il sacro al profano, il latino
al greco; mentre smania di conoscere
per terra e mare mi spinge; mentre anelo
e ardente salgo l'Alpi in cerca d'altri
gentili amici e di nomea fra i dotti:
ecco strisciò furtiva in tutto questo
pigra vecchiezza, e ad un tratto mi sento,
con stupore, le membra intorpidite;
riconosco che ormai la giovinezza
è svanita e svanì il vigor con lei.
Erasmo da Rotterdam, Carme all’amico medico e umanista Guglielmo Cop, 1506.