Todorov e la difesa della Democrazia

Tzvetan Todorov (Garzanti, 2017) ci mette in guardia da I nemici intimi della democrazia: populismo, ultraliberismo, messianismo, scientismo. Una riflessione approfondita per evitare la dismisura, il prevalere delle forze distruttive che crescono intrinsecamente nel sistema democratico.

Nuovi assoluti, riassumibili nella massima messianica «fuori dal mercato nessuna salvezza!», si fanno strada nelle parole dei detentori del potere economico, svuotando di senso ogni pratica democratica. Rassicurati dall’ideologia neoliberale, interiorizzata e riprodotta all’interno di istituzioni involute, rischiamo di trasformarci in nemici inconsapevoli della democrazia e, dunque, di noi stessi.

Todorov si serve con agilità della cultura storica e filosofica come chiave di lettura dell’attualità, dimostrando la fondamentale importanza e la validità della conoscenza della filosofia e della storia per interpretare e dunque provare a comprendere la complessità dei nostri giorni: da Agostino a Rousseau, dalla Rivoluzione francese alla guerra in Iraq, da Smith a von Hayek. Un viaggio che prima di tutto è un tributo al valore salvifico della conoscenza, perché, in definitiva, «la provvidenza non decide il nostro destino e il futuro dipende dalla volontà degli uomini» (p. 240).

Un’esortazione a difendere la democrazia, dunque, ma anche a non smettere di costruirla attraverso il sapere, rinunciando a quella perfezione distopica che genera mostri: «sicurezza totale, tolleranza zero, prevenzione radicale, detenzione preventiva, diffidenza sistematica verso lo straniero, sorveglianza e controllo generalizzato» (p.72) . Una lettura per chi non si arrende al thatcheriano motto “there is no alternative“. Perché c’è sempre un’alternativa dove è presente la vera democrazia.

Tzvetan Todorov, I nemici intimi della democrazia, Garzanti, Milano 2017.

FT (04/03/2025) per Agorasofia

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