Franco Ricordi: “Filosofia del bacio”, una fenomenologia non proprio universale

Uno degli aspetti più interessanti del bacio è, secondo Franco Ricordi, il fatto che possa essere considerato un dono e al tempo stesso un linguaggio universale che unisce due persone, la quintessenza dell’amore. È interessante anche constatare il fatto che il bacio sia legato non alla genitalità, ma alla bocca, cioè l’organo che ci permette di parlare, l’organo attraverso il quale si esprime il linguaggio e ci apriamo al mondo con la parola.

Tuttavia, una leggerezza che commette Ricordi è quella di ritenere la fenomenologia del bacio come una fenomenologia universale, mentre sappiamo dagli studi antropologici più recenti che molte culture non ammettono il bacio tra le loro pratiche connesse con l’amore, l’affettività o con la sessualità e che addirittura lo trovino disgustoso. Sappiamo, ad esempio, che presso la la tribù brasiliana degli Wari’ o presso i sudafricani dei Tsonga il bacio non sia assolutamente una pratica romantica, ma alquanto ripugnante, mentre ricordiamo, anche da spot pubblicitari, come gli eschimesi preferissero strofinarsi le punte del naso per mostrare la loro affettività. Anche in Cina il bacio è considerato poco igienico, mentre in altri sistemi statali, come in Malesia, il bacio in pubblico è addirittura proibito per legge, ma questo è un altro discorso.

Un assunto sicuramente condivisibile dell’autore è che attraverso il bacio, che si manifesta come una delle possibilità etiche dell’essere umano, in fondo, si esprime un inno alla vita. Il legame che dal bacio conduce all’amore e poi alla relazione coniugale e, infine, alla progenie è un modo per sentirsi pienamente all’interno del circolo della vita, senza stigmatizzare, ovviamente, quelle esperienze che non vanno oltre il bacio e che pur restano memorabili per il trasporto emotivo che si fissa per sempre nella memoria soggettiva.

L’ultima parte del testo è dedicata alla critica di una contemporanea visione dell’amore e del bacio: ciò che si mette in discussione è il fatto di concepire il bacio come qualcosa di frivolo. Viene contestata l’idea che i giovani di oggi non concepiscano il bacio come tradimento, perché sopraffatti da una società che ha fatto dello spettacolo pornografico la sua bandiera e da cui i giovani non saprebbero difendersi.

L’invettiva contro l’attuale società, giudicata “superficiale”, dominata dalle “crisi d’identità”, “devastante”, forse risulta eccessiva, come anche non si comprende il riferimento surrettizio «al senso del divino che il bacio in bocca da sempre ci ha regalato». In nome della libertà che l’amore rappresenta, forse bisognerebbe essere disposti ad accordare libertà anche ad altre concezioni dell’amore e del bacio, anche al bacio in bocca, come quello fraterno e socialista che ha reso celebri il leader russo Leonid Brezhnev e il Presidente del partito SED della Germania dell’est Erich Honecker.

Franco Ricordi, Filosofia del bacio. La teatralità dell’amore nella storia dell’Occidente, Mimesis, Milano 2012.

ML (20/07/2025) per Agorasofia

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