Libri

Matteo Losapio, Michele Lucivero
Dono e Scelta. Pratiche ed esperienze filosofiche della religione, Cittadella, Assisi 2025

Questo libro nasce dal confronto tra un credente e un non credente: gli autori non cercano le ragioni per cui credere o non credere, ma dialogano e riflettono sulla vocazione e sul compito della religione, coltivando un approccio interdisciplinare che mette a fuoco il potere trasformativo e rivoluzionario della religione e il suo impatto sul tessuto sociale e sulle questioni politiche del nostro tempo. Un dialogo filosofico situato nel contesto della religione cristiana, sulle possibilità e le risorse che la fede in Cristo può ancora offrire al pensare e al camminare insieme. Credenti e non credenti.

Indice
Prefazione di Padre Βησσαρίων Κουότσης, Archimandrita della Chiesa cattolica di rito greco ad Atene
Fra dono e scelta: il filosofo nella società greca
Introduzione: Lo Stato della Religione
Capitolo I: La religione come possibilità dell’essere umano
Capitolo II: La filosofia della religione
Capitolo III: La sociologia della religione
Capitolo IV: Etnologia e Antropologia della religione
Capitolo V: La fenomenologia della religione
Capitolo VI: La religione come possibilità data all’essere umano
Capitolo VII: Karl Barth e la teologia dialettica
Capitolo VIII: Rudolf Bultmann e la demitologizzazione
Capitolo IX: Dietrich Bonhoeffer e il cristianesimo non religioso
Capitolo X: Lorenzo Milani: Religione e parola
Capitolo XI: Primo Mazzolari: la Religione del reduce
Capitolo XII: Andrea Gallo: la Religione angelicamente anarchica
Capitolo XIII: Antonio Bello: la Religione come via di pace
Capitolo XIV: Juan Arias: la Religione atea
Capitolo XV: Leonardo Boff: la Religione come liberazione
Capitolo XVI: Pavel Florenskij: la Religione come simbolo
Capitolo XVII: Sergeij Bulgakov: la Religione come sofiologia
Capitolo XVIII: Michel de Certeau: la Religione come frattura e transito
Capitolo XIX: Ivan Illich: la Religione come celebrazione

Disponibile su www.cittadella.com,


Comprendere i conflitti. Educare alla pace, Atti I Convegno Nazionale, a cura dell’Osservatorio contro la militarizzazione delle scuole e delle università, Aracne, Roma 2024

Gli atti pubblicati in questo volume raccolgono i contributi del Convegno Nazionale di formazione e aggiornamento per il personale scolastico che l’Osservatorio contro la militarizzazione delle scuole e delle università, in collaborazione con l’Associazione Per la Scuola della Repubblica OdV e altre organizzazioni sindacali, ha organizzato a Roma il 10 maggio 2024 dal titolo La scuola va alla guerra? Comprendere i conflitti, educare alla pace.  L’Osservatorio contro la militarizzazione delle scuole e delle università ha nei suoi principi fondativi quello di contrastare la presenza dei militari all’interno delle scuole e del complesso militar-industriale all’interno delle università. Si tratta di contrastare, in linea generale, quella che viene chiamata con orgoglio la “Cultura della Difesa”, ma che, in fondo, non è che una dilagante retorica ideologica funzionale a presentare sempre il lato buonista dell’opera dei militari, i quali sarebbero costantemente al servizio della cittadinanza, portatori di valori “sani” come la Patria e il sacrificio per essa, tutti valori ben radicati nella cultura patriarcale, di cui gli eserciti in armi sono una delle maggiori espressioni. Da anni, con protocolli d’Intesa tra Ministero dell’Istruzione e della Difesa, le Forze Armate e le Forze di Polizia, sostituendosi alle/ai docenti, entrano nelle scuole in qualità di “formatori” tenendo lezioni su vari argomenti (dall’inglese affidato a militari USA a tematiche inerenti legalità e violenza di genere, uso di droghe, bullismo…); accolgono tantissimi alunni e alunne impegnati nei PCTO, organizzano visite a basi militari o caserme. Tali attività nascondono il vero scopo degli apparati militari, ovvero il tentativo di “normalizzare” la guerra, e il sostegno ai gruppi economici dell’industria degli armamenti.

Indice
Michele Lucivero, Introduzione. La militarizzazione della scuola e dell’istruzione. Quale valore pedagogico?
Alessandra Kersevan, Le guerre tra presente e passato
Charlie Barnao, Militarizzazione della società
Laura Marchetti, La scuola erotica contro l’antropologia della guerra
Antonio Mazzeo, Formazione e militarizzazione: l’assedio alla scuola
Giovanni Ricchiuti, Matteo Losapio, Una pace giusta per i popoli e per l’umanità
Michele Lancione, La questione del duplice uso
Annabella Coiro, Pratiche edu, Educare corpi obbedienti con i test INVALSI
Serena Tusini, La forma della guerra e l’anello che non tiene. L’ideologia della difesa e la militarizzazione delle scuole e della società
Patrizia Cecconi, Israelizzazione della società e militarizzazione della scuola


Permacrisi. Transizioni mancate e conflitti ricorrenti, a cura di P. Cangialosi e M. Lucivero, Aracne, Roma 2023

L’attuale situazione di crisi della democrazia non deriva da una mancanza di fiducia dei popoli in se stessi, come potrebbe apparire da una superficiale analisi sul sempre attuale fenomeno dei populismi che si stanno affermando anche in democrazie che potevamo giudicare “mature”, ma dalla mancata attuazione delle promesse che le élite avevano fatto ai popoli di quello che definiamo Occidente. Eppure, questa crisi e la critica contro il sistema politico democratico scavano dall’interno in quell’Occidente che fino a non molto tempo fa riteneva di essere il modello al quale tutto il mondo presto o tardi avrebbe dovuto conformarsi. Oggi quella fiducia non c’è più, spazzata via da una crisi economica che poi è diventata politica e, adesso, in modo conclamato una crisi di civiltà.

Indice
Pierangelo Cangialosi, Prefazione           
Riccardo Fiorentini, Crisi economiche e rischi per la democrazia. Dalla Grande Depressione alla Grande Recessione e le prospettive per l’Europa
Nicola Curcio, Credere come “Belief” – Credere come “Trust”. Vivere la crisi
Carlo Cunegato, Neoliberismo come crisi della democrazia liberale
Matteo Losapio
, Gotham: la crisi dell’anticittà
Rossano Buccioni, Il paradosso del medium epocale. La crisi dell’autenticità
Massimo Contri, Un mondo multipolare in crisi in cerca di un nuovo ordine mondiale
Ilaria Possenti, L’emergenza climatica tra ecologia e politica
Michele Lucivero, Il declino delle istituzioni democratiche europee e la minaccia di ricorrenti crisi, pandemie e guerre

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AA. VV., La scuola laboratorio di pace, Volume I. Storia, geopolitica e didattica di pace, Aracne, Roma 2023

Considerato l’interesse che ha suscitato l’incontro dal titolo La scuola laboratorio di pace. Conoscere i conflitti, prevenire la guerra, organizzato dal CESP e tenutosi a Napoli il 5 maggio 2022, si è pensato di replicare con altri convegni in tutta Italia, mettendo al centro della discussione il conflitto in corso in Ucraina e altre questioni riguardanti la militarizzazione del nostro paese, a partire dalle scuole. Dopo Napoli si sono svolti convegni a Catania, Noto, Palermo, Grosseto, Terni, Bracciano, Pisa, Cagliari, Altamura, Saronno, Molfetta, Lecce, La Spezia, Massa allo scopo di ricostruire il contesto storico, sociale e geopolitico del conflitto e rompere gli schemi della propaganda bellicista.

Indice
Ludovico Chianese, Prefazione
Angelo d’Orsi, Ucraina, passato e presente di una terra di confine
Manlio Dinucci, Dopo la caduta del Muro: nuovi equilibri internazionali
Gaetano Bucci, Scuola Pubblica, Costituzione e ripudio della guerra
Andrea Catone, Alle origini della crisi ucraina e della guerra in corso
Salvatore Di Stefano, Riflessioni sul testo di Immanuel Kant, per la pace perpetua
Giovanni RicchiutiMatteo Losapio, A 60 anni dalla “Pacem in Terris”: quale pedagogia per la pace
Alex Zanotelli, La pace: unica alternativa
Antonino De Cristofaro, Educare alla pace
Andrea Iomini, Proposte per una didattica per la pace
Michele Lucivero, Fuori dal sistema guerra. La via didattica alla non violenza: docenti come “pacefondai”
Maurizia Pierri, La scuola laboratorio di pace nei lavori preparatori della Costituzione repubblicana

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AA. VV., La scuola laboratorio di pace, Volume II. Militarismi e narrazioni belliciste, Aracne, Roma 2023

Considerato l’interesse che ha suscitato l’incontro dal titolo La scuola laboratorio di pace. Conoscere i conflitti, prevenire la guerra, organizzato dal CESP e tenutosi a Napoli il 5 maggio 2022, si è pensato di replicare con altri convegni in tutta Italia, mettendo al centro della discussione il conflitto in corso in Ucraina e altre questioni riguardanti la militarizzazione del nostro paese, a partire dalle scuole. Dopo Napoli si sono svolti convegni a Catania, Noto, Palermo, Grosseto, Terni, Bracciano, Pisa, Cagliari, Altamura, Saronno, Molfetta, Lecce, La Spezia, Massa allo scopo di ricostruire il contesto storico, sociale e geopolitico del conflitto e rompere gli schemi della propaganda bellicista.

Indice
Michele Lucivero, Lorenzo Perrona, Prefazione
Umberto De Giovannangeli, L’informazione e la comunicazione in tempo di guerra
Rosa Siciliano, Disarmiamoci. Riarmo, narrazione della guerra e importanza dell’educazione alla pace
Andrea Vento, Crisi ucraina: solo la mobilitazione popolare può fermare la guerra
Ugo Giannangeli, Guerra e diritto internazionale. Evoluzione del ruolo della NATO
Silvano Cacciari, Guerra sul campo, guerra finanziaria e conflitti senza fine
Antonio Mazzeo, Scuola e Ricerca: la retorica della pace e la presenza dei militari
Antonio Mazzeo, Scuole armate. Fabbriche di morte e basi NATO per gli studenti di mezza Italia
William Domenichini, Il Golfo ai poeti. No Basi Blu
Fausto Pascali, Demilitarizzare il territorio e promuovere una cultura di pace nell’esperienza del Movimento no base né a Coltano né altrove
Massimo Coraddu, Appunti sull’occupazione militare in Sardegna: origine e sviluppi recenti

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Attraversare la crisi. Cambiamenti e opportunità tra minaccia e progresso, a cura di P. Cangialosi e M. Lucivero, Aracne, Roma 2022

Il volume è la prosecuzione di una precedente opera, Pensare la crisi. Declinazioni storiche e paradigmi teorici (Aracne 2021), che era nata da un gruppo di studio della sezione vicentina della Società Filosofica Italiana, allargandosi poi al contributo di altri autori. Mentre il primo volume si incentrava sugli aspetti economico–storici della crisi attuale, sui quadri categoriali e teoretici, nel secondo si vuol dire che la crisi, che l’umanità sta attraversando, va vista non soltanto come una “crisi di sistema”, ma come un complesso molto articolato, che va dalla dimensione psichico–soggettiva a quella assiologica, fino a quella legata alla trasformazione del paradigma di civiltà.

Indice
Michele Di Cintio, Prefazione
Rossano Buccioni, Le trasformazioni dell’individualità. Dalla crisi dell’ io/ ruolo al post-human
Matteo Losapio, La città è (in) crisi
Guido Vittorio Savio, Crisi necessaria per attraversare il dolore
Fabio Peserico, La s-coperta dell’altro per attraversare la crisi
Nicola Curcio, Attraversando il paesaggio della crisi. Ottimismo, pessimismo, speranza, timore, fiducia
Mario D’Angelo, La libertà è un’illusione? La crisi del concetto di libero arbitrio
Onofrio Losito, Per una rinnovata etica politica ed economica post crisi pandemica
Carlo Cunegato, L’etica del neoliberismo. Crisi o rinascita del pensiero liberale?
Michele Lucivero, Attraversare la crisi con il microcredito, il principio di sussidiarietà e la decrescita
Valerio Nuzzo, Dalla crisi dello spazio pubblico all’autonomia radicale di Cornelius Castoriadis

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Michele Lucivero, Andrea Petracca,
Scuola pubblica e società (in)civile, Aracne, Roma 2022

L’obiettivo di costruire una scuola pubblica, inclusiva e interculturale non può essere improvvisato e non può nemmeno essere appannaggio di un ristretto numero di docenti che impugnano in maniera donchisciottesca le insegne di un’impresa altrimenti troppo ambiziosa. Per evitare derive (in)civili, tale obiettivo deve prendere le mosse dall’assunzione di responsabilità da parte del personale scolastico, soprattutto da parte dei docenti, i quali devono interpretare consapevolmente la relazione educativa in prossimità per garantire un fine politico, ossia l’affermazione di valori compatibili con la costruzione di una società civile nella quale possa albergare serenamente la scuola che vogliamo.

Indice
Mario De Pasquale, L’avventura della DAD nella scuola italiana                                                 
Introduzione
Capitolo I, La vita quotidiana prima della pandemia
Capitolo II, L’irruzione della pandemia nella società
Capitolo III, Il cambiamento dell’istituzione scolastica
Capitolo IV, Scuola pubblica e società (in)civile in Stato d’emergenza
Conclusioni

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Pensare la crisi. Declinazioni storiche e paradigmi teorici, a cura di P. Cangialosi e M. Lucivero, Aracne, Roma 2021

Nel volume il termine crisi riacquista il suo significato originario di distinzione e cambiamento. Si tratta di quel sottile crinale che ci deve spingere a comprendere gli errori, anche sistemici, e a modificare radicalmente il nostro approccio. Caratteristica fondamentale della filosofia è l’avvio di un processo di analisi e studio, senza la pretesa di avere già una verità. La ricerca della verità, tuttavia, è un problema eterno: da un lato tutti abbiamo fame di verità, anche parziali, dall’altro sappiamo che è veramente difficile arrivare a conoscerla. Da questo nasce l’atteggiamento scettico di molti di noi che, se vissuto onestamente e con sobrietà, è fondamentale per la ricerca.

Indice
Pierangelo Cangialosi, Prefazione
Guido Vittorio Savio, La crisi di relazione come soluzione (o di qua o di là)
Teodoro Custodero, Filosofia e natura: il modello Feuerbach in tempi di crisi ecologica
Nicola Curcio, L’arte come crisi. A partire da un aneddoto di Plinio
Mauro De Bari, Deriva, crisi e digitale. Il Patrimonio Culturale Digitale
Fabio Peserico, La bellezza come risposta alla crisi della cultura nichilista
Michele BassoEmiliano Brajato, Krisis cosmica e metabolè umana. Pensare la crisi con Platone
Gianni Porta, Fuga per la sconfitta. La crisi della sinistra tra Stato e organizzazione
Michele Lucivero, La crisi economica è solo un limite o anche una opportunità?
Andrea Petracca, Il dispositivo crisi. La dimensione dell’organizzazione e la comunità perduta
Valerio Nuzzo, Il futuro dell’Unione europea dinanzi alla crisi del debito sovrano. La prospettiva di Jürgen Habermas sul significato politico della Grande recessione

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Attraverso i confini del pensiero. Riflessioni sul presente, a cura di M. Di Cintio e M. Lucivero, Aracne, Roma 2020

Le riflessioni contenute nel volume sono il risultato di un progetto di ricerca corale svolto da docenti e ricercatori, da appassionati studiosi di filosofia, di pedagogia, di storia, di sociologia, ma anche di letteratura, politica ed economia. A legare i vari contributi vi è un unico filo conduttore: il coraggio di attraversare i confini delle mere distinzioni disciplinari per indagare l’uomo e la realtà come un complesso multidimensionale. Oggi, alle soglie del XXI secolo, quando i muri tra i confini sembrano moltiplicarsi, è necessario riflettere, a partire dal bagaglio semantico che il passato ci consegna, sulle numerose variazioni che i concetti di limeslimenconfinemcum-finis ci offrono.

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M. Lucivero, Identità a confronto. Europa e America tra secolarizzazione e risveglio religioso, Aracne, Roma 2019

La ricerca si impernia sull’importanza della religione per la formazione dell’identità del soggetto ed è corredata da un impianto storico–sociale teso a mettere in evidenza la costruzione dell’identità europea nel suo stretto rapporto con la secolarizzazione. Il paradigma della secolarizzazione, del resto, è stato messo fortemente in crisi da studiosi americani, i quali forniscono una connotazione precisa dell’identità americana. Emerge, alla fine, una tesi specifica secondo cui sarebbe in atto una sorta di americanizzazione che coinvolgerebbe non solo il settore economico, ma anche quello sociale e religioso, con il successivo smantellamento del Welfare State.

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Il conflitto. Il sottile filo dell’equilibrio instabile, a cura di M. Di Cintio e M. Lucivero, Aracne, Roma 2018

Il tema del Conflitto è stato qui esaminato e discusso in diverse direzioni, da quella prettamente filosofica a quella religiosa, ma anche nelle componenti economiche, geopolitiche, per finire alle sfaccettature epistemologiche e schiettamente matematiche, tutte ricerche condotte con serietà e quella passione disinteressata che connota quei professionisti della formazione, docenti di scuola secondaria che non rinunciano a condurre studi personali per entusiasmare i loro studenti e infondere la passione, la meraviglia per la ricerca e il sapere.

Indice
Roberto Polga, Prefazione
Michele Lucivero, Introduzione
Michele Di Cintio, Filosofia della guerra. Ovvero il rapporto tra morale e politica
Emiliano Brajato, Governo del conflitto e potenza (de) del Vuoto (wu). Una via daoista
Fabio Peserico, Nietzsche: la mediazione impossibile?
Michele Lucivero, Conflitti ed equilibri instabili nel pensiero politico contemporaneo. Lo scontro delle civiltà
Carlo Cunegato, La diseguaglianza crea conflitto. Il capitale nel XXI secolo di Thomas Piketty
Lorenzo Meneghini, Non tutto è come appare
Valerio Nuzzo, Cosmologie in conflitto. Nascita del mondo moderno
Michele Di Cintio, Parmenide ed Eraclito: immobilità e cambiamento. Alle radici della civiltà occidentale

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L’etica della complessità e della globalità. Atti del IV Convegno di Filosofia come comparazione, a cura di M. Di Cintio e M. Lucivero, Aracne, Roma 2017

Il panorama degli studi sull’etica nella storia della filosofia occidentale è estremamente variegato e, del resto, averne un’ampia conoscenza agevolerebbe il processo di confronto con l’altro, giacché si potrebbe sempre riuscire a trovare una fusione di orizzonti con una qualche prospettiva già avanzata nella millenaria storia della mentalità che ci ha preceduto. Tale approfondimento è significativo nella scuola solo se è funzionale alla costruzione di una nuova forma di solidarietà interculturale da parte dei nostri giovani, cioè solo se assume un valore profondamente pedagogico. Da questo punto di vista, il compito che spetta alla scuola è di fondamentale importanza nel de–costruire l’impalcatura etnocentrica e progettare il futuro in chiave etnorelativa, il tutto all’interno di un nuovo percorso di risemantizzazione in vista della società globale.

Indice
Michele Di Cintio, Prefazione
Marcello Ghilardi, Forme dell’etica tra confucianesimo e daoismo
Ylenia D’Autilia, Etica buddhista tra prajna e karuna
Luciana Riggio, Codici morali nell’Africa Subsahariana
Rita Mita, Di etica c’è ancora bisogno? L’etica del discorso di Karl Otto Apel e la forza del dialogo
Luigi Vero Tarca, La pratica della verità come proposta etica
Michele Di Cintio, È possibile un’etica razionale universale nelle civiltà complesse?
Michele Lucivero, L’inferno etico. Responsabilità, complessità e globalità. Un percorso didattico nella filosofia morale

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Michele Lucivero, La Politica, Aracne, Roma 2016

Questo volume nasce dall’esigenza di riflettere insieme ad alcuni amici, all’interno di un’accademia popolare, su questioni che il clamore mediatico semplifica o, spesso, strumentalizza. Si è cercato di articolare un percorso sulle forme politiche che nella storia gli uomini si sono dati o che i filosofi hanno elaborato come miglior forma di governo. Tutto ciò senza rinunciare ad assumere un atteggiamento critico e ad attualizzare gli esperimenti politici mai realizzati attraverso una metodologia volutamente scorretta, quella della storia controfattuale, che consiste nell’ipotizzare cosa sarebbe successo se la storia fosse andata in una direzione piuttosto che in quella che ha fattualmente preso.

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L’altra metà del cielo. Il femminile nella storia del pensiero, a cura di Ylenia D’Autilia, Michele Di Cintio e Michele Lucivero, Aracne, Roma 2016

L’antico proverbio cinese recitava “Le donne sostengono l’altra metà del cielo”, poi sintetizzato, più prosaicamente, da Mao in “Le donne sono l’altra metà del cielo”. Ma che cos’è quel cielo che le donne contribuiscono a sostenere? Forse bisogna intenderlo come luogo metaforico della completezza, pienezza, armonia, della parità delle Anime e dei generi, nel pieno rispetto delle differenze. Nel corso dei secoli le donne hanno subito ingiustizie, soprusi e perfino persecuzioni; sono state tenute ai margini della conoscenza, della cultura, della politica, della vita sociale, ma ciononostante qualcuna è riuscita a emergere, lasciando un segno nella storia. E oggi? La sezione vicentina della Società Filosofica Italiana, con il ciclo di incontri che ha organizzato e raccolto in questo volume, ha analizzato in profondità il tema.

Indice
Lidia Zocche, Prefazione
Michele Di Cintio, La condizione della donna nella storia della civiltà occidentale
Ylenia D’Autilia, La condizione della donna nella civiltà orientale tra realtà storica e rappresentazione ideale
Stefano Guglielmin, Le declinazioni del corpo nella poesia italiana femminile contemporanea
Lorenzo Meneghini, La scienza e le donne
Michela Di Cintio, La donna nel mondo classico
Carla Poncina, Figure femminili tra Medioevo e Rinascimento: mistiche, filosofe, poetesse
Michele Lucivero, Sante e streghe nella storia occidentale
Tatiana Rubini, Il paradiso giace ai piedi delle madri

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Esperienze didattiche e approcci teorici nella scuola dell’inclusione, a cura di M. Lucivero e Andrea Petracca, Aracne, Roma 2015

All’interno del complesso quadro normativo della scuola italiana, nonché delle prassi in essa perpetrate, occorre interpretare correttamente e professionalmente il ruolo dell’insegnante specializzato nelle attività di sostegno. Egli, prendendo in prestito un’immagine del filosofo Francis Bacon, deve essere come l’ape, e non come il ragno o la formica; infatti, così come l’ape è in grado di ricavare il prezioso miele dal nettare e dalla melata, l’insegnante di sostegno deve trasformare le abilità nascoste e i punti di forza degli alunni con difficoltà in ricchezza, sviluppando in essi autodeterminazione e benessere personale. Ciò è possibile solo se l’insegnate fa proprio il paradigma bio-psico-sociale della disabilità, interpretando il ruolo di “mediatore tra le culture” di tutti i soggetti che entrano nella scuola e ponendo le basi per la costruzione di comunità concretamente inclusive e interculturali. 

Indice
Marina Santi, Prefazione: Le prospettive dell’inclusione nella scuola italiana
Debora Crivellari, La pratica del confilosofare e un esempio di applicazione didattica
Roberto Ghezzo, Inclusione e progetto di vita
Michele Lucivero, L’insegnante di sostegno specializzato come mediatore tra culture
Andrea Petracca, Dai bisogni al benessere: un obiettivo educativo e culturale per la scuola inclusiva
Rosanna Pimazzoni, Il capability approach: la libertà di scegliere la propria vita
Luigi Rossetti, Il laboratorio come contesto autentico e inclusivo
Michele Sinigaglia, La Comunicazione Alternativa e Aumentativa nella didattica speciale
Stefano Volpato, Il concetto di inclusione in ICF e nella Convenzione sui diritti delle persone con disabilità
Gabriele Oliviero, Insegnando s’impara: un’esperienza didattica con il cooperative learning

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Verso una nuova ragione. Modelli di razionalità a confronto, Atti del III convegno di Filosofia come comparazione, a cura di Michele Di Cintio, Michele Lucivero, Marco Ronconi, Aracne, Roma 2015

Se il modello di scuola più adeguato per una società interculturale risulta essere quello dell’inclusione, ciò che a noi preme definire in questo rinnovato quadro sociologico è un indirizzo peculiare inerente i contenuti e le modalità dell’insegnamento della filosofia. Siamo convinti che la filosofia possa avere un ruolo fondamentale in questo passaggio epocale, ma a patto che si assuma la complessità come paradigma interpretativo, il confronto come disposizione e il dialogo come metodologia. A partire da questi presupposti, dal III Incontro di Filosofia come Comparazione è emersa la ricchezza di una Ragione multidimensionale, funzionale alla costruzione di comunità massimamente inclusive.

Indice
Ylenia D’Autilia, Prefazione. Sulle orme di Panikkar
Giangiorgio Pasqualotto, Sulle origini della filosofia
Marcello Ghilardi, Forme di razionalità tra Europa e Cina a partire dal pensiero di François Jullien
Carluccio Bonesso, L’intelligenza emotiva: una nuova prospettiva di razionalità
Luciana Riggio, Dal mythos al logos: filosofia greca e filosofia africana a confronto
Adone Brandalise, Il Sintomo Intercultura e la ragione dopo l’Eurocentrismo
Michele Di Cintio, Ermeneutica e pensiero complesso: verso un nuovo orizzonte teorico
Michele Lucivero, Postfazione. La Ragione multidimensionale nella didattica della Filosofia come Comparazione
Michele Lucivero, Appendice. Crisi della Ragione classica e nuove forme di razionalità   

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Ripensare il passato per un avvenire comune. Parlano le altre storia, Atti del II Convegno di Filosofia come comparazione, a cura di Michele Di Cintio, Ylenia D’Autilia, Michele Lucivero, Aracne, Roma 2014

Facendo tesoro della metodologia di Bloch e Febvre e della “Filosofia come comparazione” si è cercato di costruire una camera di compensazione in cui far confluire narrazioni provenienti da culture diverse, al fine di offrire una conoscenza quanto più condivisa possibile. In questa prospettiva si può affermare che una narrazione tanto più è oggettiva, nella fase finale della comparazione, quanto più è soggettiva, nella fase iniziale di collazione del materiale a disposizione. Si tratta di una dialettica necessaria per dare alla storia un posto adeguato all’interno del quadro delle discipline che vengono trasmesse agli studenti nelle nostre scuole sempre più inclusive e interculturali.

Indice
Giangiorgio Pasqualotto, Prefazione
Michele Di Cintio, Introduzione
Pedro Francisco Miguel, Sulla Storia dell’Africa
Marcello Ghilardi, Concezioni della storia a confronto. Tra oriente e occidente
Michele Lucivero, Le crociate dal punto di vista islamico
Michele Di Cintio, 12 ottobre 1492: maledetto sia quel giorno! Parlano i nativi americani
Michele Di Cintio, La crisi della concezione occidentale della storia
Ylenia D’Autilia, Cina: dall’Impero alle scoperte
Emanuela Magno, La rappresentazione storica dell’India tra pregiudizio e ideologia. Tipi, topoi e stereotipi dall’India Moghul alla colonizzazione britannica
Michele Lucivero, Postfazione. Il posto della storia nell’orizzonte della Filosofia come comparazione

Recensioni
Dalla Storia alle Storie: ripensare il passato per un avvenire comune
Giunto alla seconda edizione, il Convegno di Filosofia come Comparazione ha prodotto i suoi Atti in un volume edito da Aracne (Ariccia 2014) e curato da Ylenia D’Autilia, Michele Di Cintio e Michele Lucivero, con contributi di sei studiosi, fra cui il filosofo angolano Pedro Miguel, sulle diverse visioni della Storia. Raccontare i fatti significa in qualche modo contribuire a crearli e soprattutto a stabilizzare, cristallizzare una memoria condivisa che poi alimenterà la politica e l’economia di un popolo, di un continente. E dunque, si sono detti i curatori, l’unico punto di vista occidentale non basta più, specie se continua a escludere tutti gli altri punti di vista che pure il mondo lo narrano e lo costruiscono. La sfida diventa ancora più importante se si pensa a quali e quante stragi culturali l’Occidente ha causato nelle culture altre, solo da qualche decennio giudicate degne di considerazione o, come nel caso dell’Africa Nera, accreditate di un Pensiero Filosofico originale, che non abbia bisogno della stampella aristotelica per camminare. Per cui si comprende la scelta editoriale di ricordare l’epistemologia storica dell’Antica Cina, in gran parte solidamente ancorata anche alla Cina contemporanea; o la visuale islamica delle Crociate; o il doloroso canto postumo degli Americani Nativi, letteralmente sterminati a milioni anche e soprattutto dalle malattie infettive donate loro da uomini bianchi e animali “domestici” fino all’amarezza tutta nero-africana di rivendicare la primogenitura di specie e di pensiero in un mondo che giunge ad offendere gli oranghi pur di svilire i negri. Ma non c’è un filo di astio o di sterile polemica rivendicazionista: non si tratta di cancellare o di riscrivere la Storia, si tratta di scriverla tutti insieme, da più punti di vista, da visioni differenti, altre, reciproche le une rispetto alle altre. Difficilissimo senza ammettere, una volta per tutte, che forse andrebbe rivisto anche il sistema economico che tiene insieme il mondo. Quasi impossibile senza ammettere, una volta per tutte che se non vogliamo più far scrivere la Storia ai vincitori, dovremo fare a meno delle guerre. E che senza giustizia, vera, non vi può essere vera Pace. É assolutamente un lavoro da Filosofi.
Fortunata Dell’Orzo su www.quotidianoitaliano.it

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Esperienze del pensiero americano contemporaneo, a cura di Michele Di Cintio, Michele Lucivero, Pensa Multimedia, Lecce 2014

Nel quadro della difesa della specifica identità culturale e della peculiare tradizione filosofica europea molto spesso gli intellettuali del vecchio continente si sono lasciati andare ad una troppo frettolosa liquidazione del pensiero nordamericano, bollato talvolta come privo di fondamenta solide o proposte originali. Una prospettiva più ampia, però, discendente da un approccio più critico, scevro dalle pesanti ipoteche politiche e attento alle dinamiche interculturali, potrebbe condurre a valorizzare quelle zone di confluenza dell’universale attività di pensiero che fa convenire gli uomini su temi portanti della nostra esperienza filosofica quali il ruolo della scienza, le direzioni dell’etica, le analisi della politica o le diversioni del linguaggio. Da questo punto di vista l’America, questo gigante che incombe sulla vecchia Europa, risulta più vicina di quanto possa sembrare e, ad uno sguardo più approfondito, appare come un vivace ricettacolo, a volte «spregiudicato» e pertanto estremamente interessante per il filosofo, di utopie, progetti e gradazioni di pensiero che l’Europa ha rinunciato a percorrere, quasi come se per quest’ultima la lunga storia fosse più un peso che una ricchezza. Lasciarsi affascinare dall’esperienza americana, riprendere i rapporti con l’altra faccia dell’identità occidentale è il primo passo verso un proficuo dialogo interculturale, atteggiamento nel quale gli autori di questo volume credono fermamente.

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L’altro volto della verità. Riflessioni intorno al falso e alla menzogna, a cura di Michele Lucivero, Brian Vanzo, Pensa Multimedia, Lecce 2012

Solitamente si è portati a credere che Verità e Menzogna siano due opposti, due termini che si fronteggiano e che, per qualche motivo recondito, il soggetto sia chiamato, in coscienza, a protendere quanto più possibile verso il primo. A ben vedere, però, la questione è molto più complessa, giacché sul piano ci sono non solo motivazioni morali, ma anche epistemologiche, antropologiche, cognitive che fanno sì che a fronte di una versione, quella che potrebbe essere la Verità, qualora gli strumenti in campo permettessero di raggiungerla, c’è una miriade di varianti, tutte più o meno probabili sul piano logico, ma certamente possibili sul piano argomentativo e reali su quello performativo. Ciò che le menzogne e le varie narrazioni falsificatrici producono di volta in volta entra a far parte integrante del bagaglio esistenziale, antropologico e scientifico della nostra cultura individuale e collettiva. La questione relativa al «dire la verità», dunque, prima che essere un dovere morale kantianamente inteso, va indagata a partire dalla possibilità strutturale e cognitiva che il soggetto ha di poter raggiungere qualcosa che sia definibile come Verità, nonché dalla capacità che ha di comunicarla e, infine, dall’analisi delle conseguenze che tale narrazione potrebbe ingenerare negli altri. Solo dopo essersi opportunamente districati tra queste non facili problematiche, il soggetto può scegliere se dire la Verità oppure narrare una menzogna e, per evitare di ricadere in una troppo abusata e sterile afasia, deve fare appello alla propria responsabilità ed esser sempre pronto ad aver qualcosa da raccontare.

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