“Se bastasse una mappa concettuale già pronta o lo stare immobili davanti a un libro per imparare, tutti gli studenti sarebbero dei geni”. Con questa provocazione si apre il nuovo articolo pubblicato da Centro InStudio, che affronta il tema dell’apprendimento da una prospettiva innovativa: non esistono scorciatoie, lo studio è un processo complesso che coinvolge corpo, mente, emozioni e ambiente.
L’articolo mette in guardia da false soluzioni facili: le mappe concettuali generate automaticamente da app, o preparate direttamente da genitori e insegnanti, rischiano di rendere lo studente passivo. La vera efficacia sta invece nel processo attivo di costruzione della mappa e, più in generale, nell’esperienza di apprendimento personalizzata.
“Il cervello funziona immerso in un corpo che lo condiziona, ma è l’integrazione tra tutte le dimensioni che consente di apprendere davvero”, ricorda la professoressa Daniela Lucangeli (fonte: Orizzonte Scuola).
Secondo il Centro InStudio, personalizzare non è semplice: richiede tempo, competenze e la preparazione di tutor capaci di leggere le difficoltà di ciascun ragazzo. Una fatica reale, ma necessaria, per aiutare ogni studente a trovare il proprio modo di imparare.
Con il Metodo InStudio, l’equipe guidata da Daniela Ferrari lavora ogni giorno in questa direzione: percorsi personalizzati, tutor specializzati, attenzione al benessere emotivo e all’integrazione degli strumenti compensativi quando necessari.
L’articolo completo è disponibile qui: https://www.instudiotrissino.it/se-bastasse-una-mappa-e-stare-fermi-tutti-sarebbero-geni/
